La fame nervosa, che spinge a mangiare pur non avendo fame, non ha nulla a che fare con l’appetito e può avere una forte componente psicologica che è strettamente correlata a fattori biochimici . Se si mangia mentre si prova noia, ansia, stanchezza, stress, rabbia, solitudine e sono passate solo 2 o 3 ore dall’ultimo pasto allora probabilmente si tratta di fame emozionale e non corporea. Un ruolo chiave viene svolto dalla serotonina, un neurotrasmettitore dal quale dipende la fame nervosa, l’ansia, la depressione e tanto altro. Una scorretta alimentazione e la mancanza di attività fisica alterano la produzione di serotonina dando origine a numerose problematiche. L’argomento è molto complesso e per prima cosa bisogna identificarne le cause per poter trovare delle possibili soluzioni. Sicuramente non è una soluzione l’utilizzo di farmaci anoressizzanti o l’ utilizzo di diete iperproteiche chetogeniche, fisiologicamente scorrette, che portano ad una sensazione di nausea e al rifiuto del cibo. Ancora una volta l’educazione alimentare e delle buone abitudini quotidiane possono aiutarci a contrastare la fame nervosa.
A prescindere dalle possibili cause della fame nervosa, per contrastarla è sempre necessario :
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Attuare un regime alimentare bilanciato che fornisca il corretto apporto di carboidrati, proteine, lipidi e micronutrienti e che preveda 5 pasti al giorno.
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Non saltare mai la prima colazione e gli spuntini, che diventano anche più importante durante una dieta dimagrante.
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Una costante attività fisica , intesa anche come stile di vita attivo.
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Per distrarre la mente può essere utile farsi una doccia, ascoltare della musica, fare una passeggiata, portare fuori il cane.
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Anche banalmente lavarsi i denti può essere utile.